La distanza tra cd e mp3 si sta sempre di più assottigliando, e siamo ormai arrivati al punto in cui le nuove generazioni conoscono molto meglio il secondo rispetto al primo. Si sta verificando quello che era ovvio, quello che ciclicamente accade: la sostituzione di una tecnologia a vantaggio di un’altra.
Era successo con il cd nei confronti della musicassetta, ed è successo ora con l’mp3 ai danni del cd: è il normale ciclo dei prodotti. La fruizione musicale ha vissuto fondamentalmente 3 ere, ognuna delle quali con le sue novità, le sue particolarità e le sue stranezze: musicassetta, cd e mp3. In mezzo c’è stato qualche altro maldestro tentativo, costato molti investimenti, ma che ha dato poco successo – come il Minidisc o come i Mini Cd – ma nessuna reale innovazione delle dimensioni di quelle citate.
La tecnologia che tutti oggi conoscono ha una data di inizio ben precisa: il 21 Ottobre 2001, il giorno in cui Steve Jobs ha presentato al mondo il lettore di musica digitale made in Cupertino. Se la musicassetta ha visto il successo grazie alla lungimiranza (e alla passione per il golf) di Akio Morita, di Sony; il cd grazie alla testardaggine e agli sforzi di Sony e Philips; per il boom dell’mp3 si è dovuto attendere che fosse un brand che ha sempre fatto dell’innovazione e dell’esperienza dell’utente i suoi punti di forza.
Da quel giorno il concetto di “musica digitale” è cambiato profondamente. Perché? Perché quello che vendeva fisicamente Apple era solo un accessorio, un mezzo per fruire del prodotto vero, quello che veniva – e viene – proposto come gratuito, ma che è in realtà il cuore del successo: iTunes, lo store di musica online più grande (e redditizio) del web. E’ questa la genialità di Apple: proporre come gratuito il vero prodotto, e far pagare il mezzo per ascoltarlo. Geniale.
Per avere un’idea del successo della formula di Apple, basti pensare che il 19 Giugno 2008 le canzoni vendute attraverso lo store online erano più di 5 miliardi, e che ad Agosto 2009 iTunes deteneva il 25% del market share americano – più nello specifico, nel digitale iTunes detiene il 68%, mentre il secondo, Amazon, quasi l’8%.
Insomma, il successo è indiscutibile, e pian piano si sta allargando anche ad altri ambiti, come le serie tv, gli show o i film, oltre all’ormai noto AppStore dedicato all’iPhone. Tanto per citare qualche dato anche qui, la NBC ha annunciato che dopo 10 giorni dall’accordo raggiunto con Apple, ha ottenuto più di un milione di download per i suoi spettacoli tv.
In Italia molti di questi contenuti non sono ancora disponibili, ma è invece iniziata l’avventura di un altro progetto lanciato da Apple il 9 Settembre: iTunes LP. Vediamo di cosa si tratta.
LP è una nuova funzione di iTunes, che come suggerisce il nome stesso, si propone di far sì che l’esperienza offerta dall’album scaricato dallo store online, sia quanto più completa possibile, in modo da non far rimpiangere i tempi in cui si sfogliava il libricino del cd, o di quando si maneggiava l’ingombrante custodia dei vecchi lp. Pura utopia, certo, ma il passo in avanti rispetto ai freddi bit, lasciati soli ad identificare una canzone anziché un’altra, c’è.
Ovviamente quello che viene offerto è molto diverso, ed offre una gratificazione lontana da quella del vecchio “ellepi”, ma è comunque una novità degna di nota, soprattutto perché soggetta a futuri miglioramenti e applicazioni sempre più user oriented: performance live, testi delle canzoni, copertine, spartiti, interviste, fotografie e credits, sono queste le novità già presenti.
Ora come ora sono pochi gli album disponibili, provvisti di questa funzionalità, e manco a dirlo il primo per l’Italia è quello di MIKA (ecco l’iTunes Link dell’LP), grande protagonista della scena mondiale, oltre che dell’ultimo contest lanciato su Zooppa. Sicuramente l’esperienza del vinile rimane impareggiabile, sia dal punto di vista meramente sonoro, sia per la sua fisicità, ma questo primo step di Apple per rendere una vera e propria esperienza, come un tempo, l’acquisto di un nuovo album, è davvero pregevole.